Considerazioni primaverili

Arriva sempre, la primavera.
E ogni volta che arriva sembra portare un nuovo inizio, nuovi traguardi, nuovi progetti.
A me quest’anno ha riservato nuove consapevolezze.

Vedo le gemme che timidamente affiorano sui rami dell’alberello del mio giardino, vedo la signora del palazzo di fronte che, diligentemente, pulisce tutte le mattine la campanelliera. Vedo il muso della Brigitta diventare sempre più bianco, vedo Riccardo che gattona con sicurezza per casa, vedo Leonardo che diventa sempre più grande, si esprime sempre meglio, è curioso, fa mille domande.
Ma vedo anche Leonardo che guarda i video che hanno inviato le tate dell’asilo: la tata Giada non la riconosce, non l’ha mai vista senza mascherina. La tata Giulia la riconosce eccome, e con gli occhi lucidi e molta rabbia dice a me e a papà che vuole tornare a scuola.
Vedo Sandro, l’amore della mia vita, ineguagliabile compagno, instancabile ed adorabile papà. Lo vedo quando rientra dal lavoro e non perde un attimo per giocare con i nostri bambini, alleggerendomi per un po’ le braccia e i pensieri.

Vedo la mia mamma preoccupata per il lavoro, ma contenta di potersi prendere cura della nonna con l’amore che solo una figlia sa dare. Vedo il mio papà stanco per il troppo lavoro, ma orgoglioso delle sue figlie e della vita che si è costruito con tanto sacrificio.

Vedo mia sorella che continua ad allenarsi tutti i giorni nella speranza che le palestre riaprano per inseguire il suo sogno. La vedo mentre bacia il cane.
Vedo l’altra mia sorella destreggiarsi tra DAD e i suoi due amati cavalli.

Purtroppo non vedo, ma sento, le mie amiche con le quali ci scambiamo opinioni sul nostro sentirci madri frustrate e non all’altezza, opinioni sulle colombe pasquali, sui DPCM, sul mandare all’aria la dieta in preparazione all’estate.

Vedo che nel pezzo di strada tra casa e ufficio hanno terminato la nuova pista ciclabile, e stanno finendo una nuova ala dell’edificio scolastico. Vedo gente davanti ai bar chiusi, vedo mamme che passeggiano con i bambini.

Ed è in tutto questo scorrere lento del tempo, nel non potersi incontrare, festeggiare, viaggiare che la primavera arriva lo stesso, sempre, puntuale.

Ed io, finalmente, vedo.

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