[IN COLLABORAZIONE CON L’OSTETRICA LAURA UGUZZONI]
Il primo bagnetto va programmato solo dopo che il moncone ombelicale è caduto e che la cicatrice ombelicale si è chiusa del tutto.
Quindi finchè ci sono delle crosticine sull’ombelico è meglio aspettare.
Si possono nel frattempo fare delle doccine stando attenti a non bagnare quella zona.
Una volta che l’ombelico è guarito si può procedere con il bagnetto.
La prima cosa importante è decidere dove farlo: essenziale è che ci sia a portata di mano l’acqua ed una zona dove poter svestire/rivestire il bimbo in tranquillità.
Non è necessario avere una vaschetta dedicata, infatti i primi mesi il bambino può essere lavato tranquillamente nel lavandino, e quando sarà un po’ più grande in una bacinella o in una vasca con gli appositi riduttori. Se si opta per una vaschetta, essa deve essere posizionata in un posto sicuro, deve essere stabile e la mamma deve potervi accedere agevolmente.
La mamma (o chi fa il bagnetto) deve essere comoda per poter sorreggere sempre bene il bambino, che comunque non va MAI lasciato solo nella vasca.
Insomma, ci sono tante soluzioni, e ognuno deve studiare quella più adatta e più pratica per le proprie esigenze.
Studiato il setting si procede con lo scaldare un po’ l’ambiente, in inverno, per evitare al piccolo sbalzi eccessivi di temperatura (teniamo comunque presente che i primi bagnetti durano al massimo cinque minuti).
E’ essenziale avere tutto pronto e a portata di mano in modo da non dover spostarsi da una stanza all’altra con il bambino mezzo vestito o anche bagnato.
I primi mesi è consigliabile fare il bagnetto in due.
Quindi preparare tutto l’occorrente sul fasciatoio, i vestitini puliti, pannolini, un olio naturale (meglio se spremuto a freddo) per idratare la pelle del neonato, una crema all’ossido di zinco per il sederino (solo nel caso fosse arrossato), soluzione fisiologica, garze etc..
L’accappatoio (o telo) si può appoggiare sul termosifone in modo da scaldarlo un po’.
Tenere a portata di mano il phon in modo da utilizzarlo se necessario.
La scelta del detergente è personale, in generale meglio utilizzare prodotti poco schiumogeni, poco profumati, emollienti, idratanti e con un’azione detergente delicata.
Per insaponare il bambino non si necessita di cose particolari.
Si possono utilizzare delle spugne (meglio se naturali), o del cotone, ma anche semplicemente le mani.
A questo punto si prepara l’acqua, che deve essere circa a 37 gradi (le prime volte si può utilizzare un termometro ma, in seguito, sarà sufficiente utilizzare il gomito per sentire la temperatura).
In inverno può essere fatto il bagno ad una temperature leggermente più calda perché, siccome passerà del tempo dal momento in cui prepariamo il bagnetto al momento in cui effettivamente il bambino verrà immerso, l’acqua potrebbe raffreddarsi.
Si procede svestendo il bambino e pulendo bene i genitali prima di immergerlo.
lo si immerge sostenendolo dalla testa, afferrando l’ascella e facendo appoggiare la nuca del bambino all’interno del nostro polso.
Trovata una presa stabile, con l’altra mano si può procedere ad insaponare il bambino.
Si inizia dalla testa (evitando il viso) e poi tutto il resto del corpo (per ultimi i genitali).
Al termine è necessario sciacquare il bambino per rimuovere residui di sapone che possono seccare la pelle; se stiamo utilizzando il lavandino possiamo sciacquarlo con la mano e l’acqua corrente, altrimenti si può utilizzare il doccino, diversamente si possono usare delle ciotole precedentemente riempite con acqua tiepida.
A questo punto bisogna asciugare il bambino avvolgendolo nell’accappatoio.
E’ importante asciugare bene tutte le pieghette per evitare che insorgano fastidiose lacerazioni in seguito a macerazioni.
Cospargere bene con l’olio, magari facendo un bel massaggio (vedi articolo: https://www.appuntidimamma.blog/il-massaggio-del-bambino/), mettere il pannolino e rivestire.
Per quanto riguarda i capelli dipenderà un po’ dalla chioma del bambino: alcuni avranno i capelli asciutti una volta vestiti (quindi sarò sufficiente strofinare con un asciugamano), altri invece necessiteranno l’utilizzo del phon.
E’ importantissimo utilizzarlo sempre in due: uno tiene in braccio il bimbo, l’altro a distanza accende il phon e tiene sempre una mano sulla cute del bambino smuovendo i capelli per evitare che si surriscaldi troppo la testa del neonato.
Per la pulizia del naso si possono effettuare lavaggi con la soluzione fisiologica.
Sempre con la soluzione fisiologica possiamo pulire gli occhi: con un angolino della garza, pulendo dall’interno verso l’esterno e senza riutilizzare lo stesso angolo più volte.
Per quanto riguarda le orecchie, non va assolutamente messo nulla all’interno.
Si pulisce semplicemente il padiglione auricolare esterno con garzina e fisiologica (se dovesse fuoriuscire un pochino di cerume si può prendere con la garzina ed eliminare).
La detersione del viso, può essere fatta quotidianamente alla mattina quando il bambino si sveglia (anche solo con acqua).
Il bagnetto può essere ripetuto a discrezione dei genitori due o tre volte a settimana mentre nel periodo estivo può essere fatto anche tutti i giorni.
Se si decide di farlo tutti i giorni è importante utilizzare un detergente poco aggressivo, ad esempio l’amido di riso, che è una polverina che va sciolta direttamente nell’acqua del bagnetto. L’amido di riso aiuta molto le pelli con dermatite e in estate, quando i bambini sudano molto e si riempiono di brufoletti rossi (sudamina) , rinfresca molto la pelle.
Qual’è il momento della giornata più indicato fare il bagnetto?
Questo dipende molto da bambino a bambino.
Ci sono infatti alcuni piccoli che dopo il bagnetto sono super energici e in questo caso è preferibile farlo al mattino, mentre altri si rilassano molto e quindi si prediligerà la sera prima della nanna.
L’ideale è comunque fare sempre il bagnetto dopo che sono trascorse almeno due ore dall’ultimo pasto, quindi prima del pasto successivo.
Ovviamente con i neonati si fa fatica a calcolare bene queste tempistiche, l’importante rimane non farlo dopo che ha appena mangiato per evitare spiacevoli inconvenienti (rigurgiti, vomito..)
Dopo il bagnetto: talco sì o talco no?
Finchè i bimbi sono piccolini meglio di no; le micro particelle di talco possono essere inalate dal piccolo e possono dar fastidio alle vie aeree…meglio una crema o un olio dopo aver asciugato bene le pieghette.
Se il bambino è visibilmente a disagio come possiamo calmarlo?
Si possono utilizzare canzoncine durante il bagnetto per tranquillizzarlo ma, in generale, meglio calmarlo prima di metterlo in acqua.
Con il passare dei mesi i bagnetti diventeranno sempre più lunghi e potrete introdurre anche giocattoli per intrattenerlo.
Se il bambino ha molta crosta lattea come possiamo evitare di fare danni alla cute? Possiamo lavare senza shampoo?
La crosta lattea è presente in molti neonati. Il consiglio è quello di ammorbidire la cute con olio naturale (mandorla, oliva..) massaggiando bene, poi con un pettinino apposito grattare delicatamente. Il tutto prima di fare il bagnetto.
E’ da precisare però che la crosta lattea non dà problemi seri e si può anche “tenere” finchè il bimbo non sarà più grande. Quando si interviene è sempre opportuno farlo delicatamente per evitare eccessivi arrossamenti.
Per quanto riguarda il detergente da usare si può usare lo shampoo o l’amido di riso, secondo abitudine.
Consiglio dell’esperta: per i primi mesi si può utilizzare lo stesso prodotto per corpo e capelli, non è necessario differenziare i prodotti, risparmiando così tempo e denaro.
Se, immergendo il bambino a pancia in su con il viso fuori dall’acqua, l’acqua va nelle orecchie è pericoloso?
Quando il bambino viene immerso nell’acqua, il livello di quest’ultima dovrebbe non superare il suo addome, quindi la testa non va immersa ed il rischio che vada acqua nelle orecchie è minimo. Quando invece i bimbi saranno più grandicelli allora potranno anche fare immersioni (i più coraggiosi) e l’acqua nelle orecchie ci finirà sicuramente. In questo caso è molto importante asciugare bene le orecchie dopo il bagnetto (con aria calda del phon o del cotone idrofilo inserito all’interno).
Questo per evitare l’insorgere di otiti nei bambini più sensibili.