La nanna sicura

[IN COLLABORAZIONE CON L’OSTETRICA LAURA UGUZZONI]

Questo argomento riveste un ruolo molto importante perché i neonati dormono per il 70-80% del tempo e il fatto che siano in sicurezza ovviamente è prioritario per tutti i genitori.

Ecco quindi alcuni consigli per creare un ambiente sicuro e tecniche da adottare per mettere a dormire i nostri bambini.

L’ambiente deve essere sicuro per:
– prevenire cadute durante la notte
– azzerare i rischi di soffocamento
– prevenire la SIDS (la sindrome da morte in culla) che tutt’oggi è un’ eventualità purtroppo esistente.

Da quando negli anni 90 sono iniziate le campagne di prevenzione per la SIDS c’è stata una notevole diminuzione dei casi, però purtroppo se ne vedono ancora (in Italia 0,2-0,5 su 1000 nati all’anno).
Questo ci fa capire quanto sia importante continuare a fare prevenzione!
La SIDS, conosciuta anche come morte il culla, è una sindrome che porta al decesso di un bambino sostanzialmente sano; avviene maggiormente tra i due e i quattro mesi, ma sono dimostrati casi fino all’anno di vita.

Purtroppo le cause sono ancora in maggior parte sconosciute, ci sono diverse ipotesi, tanti studi, ma le uniche certezze riguardano le raccomandazioni che vengono date per la prevenzione.
Queste raccomandazioni sono state stilate dopo tantissimi studi fatti in tutto il mondo, sono pubblicate sul sito del MINISTERO DELLA SALUTE e sono continuo oggetto di revisioni.

Andiamo a vederle nel dettaglio:

  1. Posizione supina (a pancia in su)
    Questa è la più importante di tutte, tutti gli studi dimostrano che è la posizione da prediligere sempre.
  2. Dormire nella stanza con i genitori
    Il sonno condiviso, nella stessa stanza, protegge i bambini perchè in questo modo sviluppano meno fasi di sonno profondo (in cui si può manifestare la sindrome), a causa dei continui micro risvegli causati dai rumori che fanno i famigliari nella stanza. Inoltre c’è un maggiore controllo da parte della mamma.
  3. NON esporlo al fumo di sigaretta
    Esponendo il bambino al fumo sia in gravidanza che nel post parto raddoppiano i rischi di manifestazione di SIDS.
  4. Evitare temperature superiori a 20° C nella stanza da letto e l’eccesso di vestiti e coperte
    Ricordiamo che il bambino ha caldo e freddo come noi, non eccediamo nel vestirlo! Assicuriamoci che abbia sempre la testa scoperta e mettiamolo a dormire sul fondo del letto, in modo che non possa scivolare sotto le coperte.
  5. Il materasso dovrebbe essere piuttosto rigido e della misura esatta della culla/lettino
  6. Evitare cuscini e oggetti morbidi nei dintorni della testa (peluches, paracolpi imbottiti, posizionatori per lattanti)
  7. Non farlo dormire su divani, cuscini imbottiti, trapunte e letti ad acqua (in generale sono da evitare tutte le cose in cui si può infossare)
  8. Allattarlo al seno
    Diversi studi dimostrano che l’allattamento al seno protegge dalla SIDS, sia per un discorso di corretta immunizzazione che per le poppate frequenti notturne, più controllo della mamma, e meno sonno profondo.
  9. Il succhiotto può essere protettivo, in ogni caso va proposto dopo il primo mese di vita, quando l’allattamento al seno è bene avviato.
    La questione ciuccio è molto controversa: gli studi che ne dimostrano l’efficacia hanno diversi limiti, la società scientifica ancora non ha deciso se e come proteggerebbe, comunque, vista la certezza dell’interferenza dell’introduzione
    precoce del ciuccio con l’allattamento al seno al seno, se ne sconsiglia
    l’introduzione finchè l’allattamento (che invece è per certo fattore protettivo
    protettivo) non sia ben avviato.

    Ma allora è sicuro dormire nel lettone?
    La società scientifica ancora non ha chiarito se sia “pericoloso” o no, condividere il letto con i neonati.
    L’indicazione che troviamo sul sito del Ministero della Salute di non condividere il letto con i lattanti sembra essere troppo generica. Gli studi che comprovano questa
    raccomandazione sono stati più volte confutati e criticati perchè non precisi e poco dettagliati.
    Sono però stati evidenziati dei comportamenti che possono
    costituire un rischio per i piccoli:

    ● Genitori fumatori (anche solo in gravidanza) o fortemente obesi
    ● genitori con ridotte condizioni di vigilanza (uso di alcool, sostanze stupefacenti, farmaci che inducono sonnolenza, eccesso di stanchezza, malattie, ecc)
    ● temperatura eccessiva (lattante febbrile o numerose coperte e cuscini)
    ● nato prematuro o con un peso inferiore ai 2,5 kg alla nascita

    La Leche League, la principale autorità mondiale in materia di allattamento al seno, ed il Dott. McKenna, un famoso antropologo, hanno confutato lo studio che da cui nasce la raccomandazione della non condivisione del letto, dicendo sostanzialmente che se le caratteristiche del letto per adulti vengono modificate per agevolare il sonno dei neonati e se i genitori prendono determinate precauzioni (fra cui mettere sponde al lettone, non lasciare varchi in cui il bambino possa infilarsi, non mettere
    cuscini soffici o coperte vicino al bambino), il sonno condiviso sia un’esperienza positiva per tutti i membri della famiglia di un bambino allattato al seno e che non dovrebbe essere considerato fonte di alcun pericolo.

    Riguarda l’intervista all’ostetrica Laura per saperne di più, ed avere risposta alle domande più frequenti 🙂

Lascia un commento