Improvviso e insopprimibile desiderio di un cibo particolare.
Secondo la tradizione, se questa voglia non viene soddisfatta il bambino nascerà con una o più “voglie”, e cioè macchie che per forma e colore ricorderanno l’alimento desiderato dalla mamma.
Per quanto riguarda il bambino, le manifestazioni cutanee imputate a voglie insoddisfatte sono in realtà angiomi (formazioni vascolari benigne).
Il desiderio intenso di un cibo da parte della donna può invece essere provocato da:
Bisogno psicologico: è possibile che le voglie siano una manifestazione della sfera affettiva, dovute al bisogno di sentirsi protette e accudite in un momento di particolare fragilità psicologica. Capita spesso che la gravidanza generi una condizione di insicurezza e di ansia, che riemergano sensazioni dimenticate. La “voglia” può essere quindi compensativa di questa situazione psicologica
Variazioni ormonali: con l’inizio della gravidanza la placenta inizia la produzione di alcuni ormoni che possono provocare all’organismo una serie dii fenomeni di adattamento, tra cui nausea, senso di pienezza, scarso appetito e il cosiddetto ” stato gastronomico sognante”.
Questo ultimo fenomeno può essere direttamente collegato al manifestarsi delle “voglie”, poichè comporta il cambiamento disordinato dei desideri alimentari, per cui può accadere che cibi fino a poco prima gustati volentieri diventino insopportabili e che, contrariamente alle proprie abitudini, si senta lo stimolo per alimenti dolci, salati o acidi.