Lo screening neonatale

Un semplice test per proteggere la salute dei bimbi

A cosa serve lo screening neonatale?

Si tratta di una piccola puntura nel tallone, effettuata con lancetta sterile, tra le 48 e le 72 ore di vita, prima della dimissione dall’ospedale.
I bambini quasi non se ne accorgono (è consigliabile attaccarli al seno al momento del foro), ma le poche gocce di sangue raccolte su uno speciale cartoncino assorbente permettono di individuare precocemente malattie endocrino-metaboliche che altrimenti potrebbero comportare gravi conseguenze per lo sviluppo. La probabilità che lo screening identifichi una di queste malattie è molto bassa perché si tratta di malattie molto rare, ma in caso di diagnosi positiva è possibile intervenire nei primi giorni di vita, con le cure necessarie e nel centro ospedaliero con maggiore esperienza riguardo alla patologia specifica.

I test che risultano negativi, cioè che non riscontrano valori anomali, non vengono comunicati alla famiglia con lettera a domicilio, sono solo archiviati nel sistema informativo per elaborare statistiche (anonime) sull’incidenza delle malattie identificate con lo screening neonatale.
Se non ricevete alcuna lettera significa che tutti gli esami rientrano nella norma.

In alcuni casi i neonati con basso peso alla nascita e che hanno ricevuto particolari terapie – e possono avere di conseguenza alcuni valori del sangue alterati – devono ripetere il test più volte: è una procedura normale, per questo è importante sapere che il richiamo per un nuovo prelievo non significa necessariamente che sia stata identificata una malattia.

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