Partorire al centro nascita

Riportare la nascita alla dimensione naturale

Il percorso del Centro Nascita Naturale propone di riportare la nascita in ospedale nella dimensione più naturale garantendo intimità e sicurezza, ponendo la coppia al centro dell’evento attraverso una conduzione ostetrica protettiva e personalizzata.

Scegliere di partorire al Centro Nascita significa essere consapevoli che la nascita è un evento naturale. Le ostetriche che accompagnano questo evento offrono sostegno attraverso l’uso dell’acqua, del calore, dei massaggi, favoriscono il controllo del dolore, garantiscono la libertà di movimento e il sostegno emotivo.
L’accoglimento del neonato è il fulcro dell’esperienza, il momento in cui non deve essere disturbato il primo legame tra madre e bambino, coinvolgendo anche il padre e valorizzando le competenze e le capacità proprie di ogni neo-genitore.

Chi può accedere al percorso?

Tutte le donne che hanno una gravidanza fisiologica che (preferibilmente) hanno partecipato ad un corso di accompagnamento alla nascita e che non desiderano ricorrere all’uso farmacologico per il sostegno del dolore, ma che sono più orientate verso metodiche di analgesia naturale, rispettando i tempi del proprio corpo e del bambino.

Quali sono i punti valorizzati scegliendo di partorire al Centro Nascita?

  • Assistenza esclusiva dell’ostetrica a donne con gravidanza fisiologica e motivate a far nascere il proprio figlio senza interventi medici né farmacologici, dalla 36° settimana di gestazione alla dimissione, con continuità assistenziale
  • Creazione di un luogo intimo e sicuro senza interferenze esterne, dove l’assistenza ostetrica è focalizzata sui bisogni della donna e in cui, in caso di necessità, l’ostetrica attivi interventi di emergenza
  • Sostegno e contenimento del dolore durante travaglio e parto, attraverso l’uso di metodi di analgesia naturale, che non prevedono l’utilizzo di farmaci
  • Rispetto dei tempi fisiologici del travaglio propri di ogni donna e del suo bambino, evitando l’uso routinario di ossitocina sintetica, amnioressi, al fine di accelerare i tempi, episiotomia e limitazione delle visite vaginali
  • Utilizzo di metodiche non farmacologiche di stimolazione del travaglio di parto
  • Libertà di movimento della donna in travaglio e uso delle posizioni libere e alternative per la nascita, ponendo la donna come protagonista dell’evento (parto attivo)
  • Rispetto dei tempi fisiologici di separazione del neonato dal corpo materno e del distacco dalla placenta, evitando il taglio immediato del cordone
  • Allattamento precoce e indisturbato al seno e supporto all’allattamento al seno, anche dopo la dimissione
  • Proteggere e non disturbare il primo legame tra madre e bambino, coinvolgendo anche il padre e valorizzando le competenze e le capacità proprie di ogni donna nell’essere madre (bonding e imprinting)
  • Promozione della salute fisica, psichica ed emozionale della donna nell’evento nascita al fine di “ottenere una madre ed un bambino sano con il livello minimo di cure compatibile con le sicurezze”(OMS 1996)

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