Parto con una premessa: i NO servono.
Eccome se servono!
Ma sono dell’opinione che ne servano pochi e imprescindibili.
(per quanto mi riguarda quelli categorici sono al massimo 5, e cambiano con il passare del tempo e la crescita del bambino)
Per tutto il resto servono solo pazienza e un pò di astuzia.
I bambini fanno fatica a comprendere il motivo dei nostri NO, soprattutto se riguardano situazioni di pericolo che non hanno ancora sperimentato.
Ad esempio: “No, non scendere le scale da solo che altrimenti ti fai male”.
Il bambino probabilmente non è mai caduto dalle scale quindi non capisce realmente il pericolo a cui va incontro.
Sicuramente è giusto provare a spiegargli la motivazione della nostra risposta, ma nell’arco della giornata si presenteranno svariate situazioni in cui sarebbe necessario dire NO.
Questo porterebbe ad una frustrazione del bambino, che si vedrebbe sempre negato il diritto di sperimentare nuove esperienze. E la frustrazione, quasi sempre, porta al nervosismo, quindi al pianto.
Quindi come possiamo fare in modo che il nostro bambino non si senta frustrato, ma allo stesso tempo segua le nostre indicazioni?
E’ possibile!! Cercando di “camuffare” i nostri NO facendoli diventare delle nuove possibilità.
Situazione tipo: il bambino sta dipingendo con gli acquerelli sul suo tavolino. Improvvisamente si sposta dalla sua postazione, sporco dalla testa ai piedi, ma soprattutto con le mani super zozze, perché gli è venuto in mente di colorare il muro e….PATATRAC!, in un lampo la sua manata è sul nostro muro bianco.
Ecco allora che il “NO, NON SI FA” è li che freme sulla nostra lingua e sta per uscire dalla bocca come un fiume in piena ma….
“Bella idea tesoro, proprio un bel dipinto! Da grande ti piacerebbe fare il pittore??
Sai che però sarebbe meglio non dipingere sui muri…i pittori dipingono sempre sulle tele! Dai, vieni, ti faccio vedere come fanno!”
Quello che in quel momento è successo è che sicuramente il vostro muro è sporco (e voi state imprecando a gran voce dentro la vostra testa), ma il bambino non è stato mortificato per quello che ha fatto, gli avete proposto un’opzione che lo distogliesse dallo sporcare di nuovo il muro e inoltre gli avete fatto vedere che non vi siete arrabbiate, per questo sarà più propenso ad ascoltarvi. Un “NO” lo avrebbe fatto sentire in colpa, con la conseguenza che si sarebbe arrabbiato (con urla e pianti) e probabilmente avrebbe sporcato ancora di più il muro (e magari la situazione si sarebbe placata solo dopo un bel po’ di tempo).
Nel momento in cui il bambino sporca il muro ricordatevi che un” NO” non lo farà tornare bianco. Quindi consiglio di mantenere la calma, che di conseguenza sarà percepita dal vostro bambino. E in una situazione di calma gli si potrà spiegare più facilmente che in futuro sarebbe meglio non ripetere più questa azione.
Ricordiamoci anche che se proponiamo un’attività con i colori, non possiamo poi arrabbiarci se si sporca o sporca qualcosa intorno a lui…fa parte del gioco. E’ un pò come mettere il bambino con le mani in una ciotola piena di acqua e dirgli “non ti bagnare” 🙂 (IMPOSSIBILE)
Per i bambini più piccoli, invece, vale la regola della distrazione o del baratto
Se il bambino è riuscito ad afferrare la vostra agenda e sta per strappare le pagine, proponetegli un altro oggetto che catturi il suo interesse (baratto) oppure improvvisamente mettetevi a cantare ad alta voce una delle sue canzoni preferite battendo le mani (distrazione), e nel momento opportuno togliete l’agenda dalla sua vista.
Non è facile trattenersi dal dire NO (io per prima ho fatto molta, moltissima fatica!), ma provate!!!
Con un po’ di pratica vi garantisco che il risultato vi lascerà sbalordite 🙂